Tuina dei campi concentrici

La festa delle lanterne

Con la festa delle lanterne si concludono i festeggiamenti del capodanno secondo l’oroscopo lunare cinese.
Il 24 febbraio 2024 da qualche parte nel mondo migliaia di luci si alzano volando nella notte.
Accendere un fuoco nella notte e lasciarlo andare verso il cielo è un gesto simbolico potente. Gli occhi si staccano dagli schermi e seguono la luce, pieni di speranza. Ed eccoci tornati senza tempo, come bambini con il naso all’insù. Ora sì, siamo pronti per un nuovo anno.

Le porte dell’in@erno

A cavallo del 2 novembre, giorno dei morti, per molte tradizioni si colloca un periodo di circa venti giorni in cui le porte dell’aldilà, soprattutto l’”inferno”, si aprono e le due dimensioni entrano in contatto.
Ora più che mai è il tempo di controllare che il nostro “interno” non abbia falle, che piante e progetti siano messi a dimora prima di affrontare l’”inverno”.

Ciò che caldo non è…

E come tutti i cicli, anche il caldo torrido è tornato. In un anno Yin, come questo, speravamo in temperature più miti, ma confidiamo ancora che almeno il ciclo duri poco…
Come difendersi? Con la consueta legge dell’equilibrio.
Spegniamo il fuoco con l’acqua, bagniamoci più che si può e nutriamo pensieri gravidi di acqua fresca, prima riconoscendoli e poi dandogli forza, come diceva Calvino, nelle “Città invisibili”, a proposito di luoghi… ben più caldi 😉

L’ordine della rosa

«Ci sono momenti in cui una rosa è più importante di un pezzo di pane», disse un poeta. E la poesia sa bene come vedere oltre le apparenze.
La rosa fiorisce anche nel tempo della mietitura… Qual è il suo segreto? Cos’è che sta sotto (sub-stare, da cui “sostanza”) il suo simbolo, a cui è ispirato anche un antico ordine esoterico?

Il culmine dell’anno

C’è un momento dell’anno in cui il grano raggiunge l’estensione massima verso il cielo, il verde comincia a schiarire fino a diventare sulle cime quasi bianco. E al vento emette un suono simile al mare…
Allora la pienezza dei nostri progetti e propositi è raggiunta. Ci metteremo magari il resto dell’anno a realizzarli, ma se sappiamo ascoltare quel suono, sappiamo anche che dentro di noi tutto è compiuto.