Ferite maestre
In tempi aridi, non sempre riusciamo a fiorire.
Quando si aprono ferite che non riusciamo a richiudere, possiamo considerarle “feritoie” per sapere cosa sta sotto. Allora possiamo capire di che “sostanza” siamo fatti.
In tempi aridi, non sempre riusciamo a fiorire.
Quando si aprono ferite che non riusciamo a richiudere, possiamo considerarle “feritoie” per sapere cosa sta sotto. Allora possiamo capire di che “sostanza” siamo fatti.
E come tutti i cicli, anche il caldo torrido è tornato. In un anno Yin, come questo, speravamo in temperature più miti, ma confidiamo ancora che almeno il ciclo duri poco…
Come difendersi? Con la consueta legge dell’equilibrio.
Spegniamo il fuoco con l’acqua, bagniamoci più che si può e nutriamo pensieri gravidi di acqua fresca, prima riconoscendoli e poi dandogli forza, come diceva Calvino, nelle “Città invisibili”, a proposito di luoghi… ben più caldi 😉
«Ci sono momenti in cui una rosa è più importante di un pezzo di pane», disse un poeta. E la poesia sa bene come vedere oltre le apparenze.
La rosa fiorisce anche nel tempo della mietitura… Qual è il suo segreto? Cos’è che sta sotto (sub-stare, da cui “sostanza”) il suo simbolo, a cui è ispirato anche un antico ordine esoterico?
Intorno al solstizio di estate, nelle notti profumate di fine giugno, prendono vita antiche tradizioni: ci purifichiamo con l’acqua lustrale dei fiori e guardiamo apparire i sogni di un anno attraverso i disegni di luce nell’acqua…
C’è un momento dell’anno in cui il grano raggiunge l’estensione massima verso il cielo, il verde comincia a schiarire fino a diventare sulle cime quasi bianco. E al vento emette un suono simile al mare…
Allora la pienezza dei nostri progetti e propositi è raggiunta. Ci metteremo magari il resto dell’anno a realizzarli, ma se sappiamo ascoltare quel suono, sappiamo anche che dentro di noi tutto è compiuto.
Pronti con gli ingredienti di ogni Pasqua felice?
Servono uova, colori e luce.
Dentro le uova ci mettiamo i nostri progetti in gestazione.
E poi… tutto sorge e risorge.
Il 25 marzo viene celebrato il Dantedì, l’occasione per ricordare un antenato speciale, ogni giorno ancora vivo sulla nostra bocca quando parliamo italiano. Il 25 marzo era anche il giorno in cui ai tempi di Dante (e fino al 1750) cadeva il capodanno fiorentino, in un intreccio tra il culto mariano dell’Annunciazione
e il ritorno della primavera.
Quando penso alla visione ispirata della Divina Commedia, non la collego agli occhi arcigni e all’espressione amara diffusa nell’Ottocento, ma agli occhi teneri e profondi del ritratto medievale che vedete sopra: lo sguardo sognante di un giovane uomo, rivolto al futuro, vivo, ancora dopo oltre 700 anni.
Così è la primavera, lode di ogni nuovo inizio.
Ci siamo, è arrivata, la natura non aspetta il calendario: è già primavera! L’esplosione di fiori è iniziata e anche nostri progetti prendono accelerazione, i ritmi incalzano, il nucleo interiore comincia a essere instabile. Cosa fare?
Prendere la rincorsa, perché quest’onda ci porterà in alto. Ma niente vertigini: siamo nati per fiorire!
Secondo il calendario cinese, dal 23 gennario 2023 siamo entrati nell’anno del Coniglio, ma per alcune tradizioni siamo nell’anno del Gatto: dimensioni simili ma carattere decisamente diverso…
E tu come lo senti questo anno, lapino o felino?
La prima luna piena dell’anno del Coniglio (5 febbraio 2023) è stata una notte colma di magia…
In Oriente adulti e bambini hanno lasciato salire al cielo la loro lanterna accesa.
Anche i nostri occhi si sono incrociati con questa luna-lanterna, limpida nella notte fredda. E forse non ci siamo accorti che ha depositato nel nostro cuore una promessa: lascia andare verso il cielo quanto non ti appartiene più, la primavera è vicina e tornerai a fiorire.