Gli occhi che sognano la primavera
Il 25 marzo viene celebrato il Dantedì, l’occasione per ricordare un antenato speciale, ogni giorno ancora vivo sulla nostra bocca quando parliamo italiano. Il 25 marzo era anche il giorno in cui ai tempi di Dante (e fino al 1750) cadeva il capodanno fiorentino, in un intreccio tra il culto mariano dell’Annunciazione
e il ritorno della primavera.
Quando penso alla visione ispirata della Divina Commedia, non la collego agli occhi arcigni e all’espressione amara diffusa nell’Ottocento, ma agli occhi teneri e profondi del ritratto medievale che vedete sopra: lo sguardo sognante di un giovane uomo, rivolto al futuro, vivo, ancora dopo oltre 700 anni.
Così è la primavera, lode di ogni nuovo inizio.