Tuina dei campi concentrici

“Dragare”, voce del verbo…?

L’anno del Drago è arrivato al culmine della sua fase espansiva: esattamente come accade al grano, prossimo alla mietitura.
Tra maggio e giugno anche le nostre prove, i nostri progetti, volenti o nolenti, sono giunti a una maturazione.
Il Drago ha affondato i suoi artigli nelle nostre profondità e come una draga meccanica ha raccolto dal fondo sedimenti fermi da almeno dodici anni.
C’è chi ha tirato fuori risorse preziose rimaste inespresse, chi macigni che bloccavano il proprio percorso.
Ora, tra un “dragaggio” e l’altro, siamo davanti al primo raccolto.

Le porte dell’in@erno

A cavallo del 2 novembre, giorno dei morti, per molte tradizioni si colloca un periodo di circa venti giorni in cui le porte dell’aldilà, soprattutto l’”inferno”, si aprono e le due dimensioni entrano in contatto.
Ora più che mai è il tempo di controllare che il nostro “interno” non abbia falle, che piante e progetti siano messi a dimora prima di affrontare l’”inverno”.

Come un bulbo in primavera

Ci siamo, è arrivata, la natura non aspetta il calendario: è già primavera! L’esplosione di fiori è iniziata e anche nostri progetti prendono accelerazione, i ritmi incalzano, il nucleo interiore comincia a essere instabile. Cosa fare?
Prendere la rincorsa, perché quest’onda ci porterà in alto. Ma niente vertigini: siamo nati per fiorire!