Tuina dei campi concentrici

Il suono della luce

Il 21 dicembre siamo entrati nell’inverno dell’anno della Tigre. Le ore notturne si estendono al massimo, quelle diurne al minimo. C’è un momento cosmico di stallo, come un’apnea, prima che il movimento si inverta e il giorno cominci di nuovo a crescere, a inspirare luce. I nostri sensi percepiranno i segni di questo immenso respiro solo tra qualche settimana. Ma la luce ha un suono (“Là dove il sol tace”, per Dante, equivale a “inferno”) e, se i nostri occhi non sanno ancora vedere, il nostro cuore riconosce il sussurro della notte, sa ascoltare il silenzio,
sa intrecciare il suo canto con la voce cristallina della luce.